17 Ottobre 2019

Trasformazione digitale: vantaggi, ostacoli e risultati attesi dai principali CIO d’Italia

In che misura la digitalizzazione sta trasformando e trasformerà il mondo del lavoro? Questa la domanda a cui la tredicesima edizione della CIO Survey, condotta da NetConsulting Cube, ha tentato di rispondere. Al centro dello studio, che ha coinvolto più di 70 CIO italiani del settore ICT, i risultati ottenuti, i vantaggi previsti e gli ostacoli incontrati nel lungo percorso di digital trasformation avviato.

Sono oltre 70, i CIO italiani dei principali settori ICT (telecomunicazione, media, industria, trasporti, banche, assicurazioni, GDO, retail, industria)  chiamati  da NetConsulting Cube a valutare gli impatti che la trasformazione digitale, dal suo avvio a oggi, sta esercitando sulle dinamiche aziendali e, più in generale, sul mondo del lavoro in Italia.

Oggetto dell’indagine – realizzata in collaborazione con Capgemini Italia, CISCO, Dell technologies, Samsung, ServiceNow e TIM –  i progetti di innovazione in fase di realizzazione; le principali trasformazioni apportate nell’ambito dei processi aziendali; i risultati ottenuti dalle aziende in termini di efficacia; i principali driver e i più difficili ostacoli da superare lungo il percorso di transizione verso la digitalizzazione industriale. Attenzione, inoltre, al ruolo giocato dalle competenze digitali dei lavoratori nell’industria 4.0.

I risultati fanno ben sperare. Dalle valutazioni dei CIO intervistati, emerge che i progetti digitali rappresentano ormai una parte integrante dei piani strategici aziendali. L’86% ha infatti dichiarato che le loro aziende presentano un piano di digital trasformation in fase di definizione o in corso di implementazione. Alla base di ciascun piano, un forte committment da parte delle figure dirigenziali e, in particolare, del CIO, concepito come ruolo chiave tra la direzione aziendale, da indirizzare rispetto alle soluzioni tecnologiche da adottare e sulla gestione dei risultati di business, e la struttura operativa sottoposta al cambiamento digitale.

La strategia digitale si presenta come particolarmente articolata, in quanto chiamata a rispondere ad un’ampia gamma di tematiche e di problematiche attraverso l’attivazione di progetti digitali tesi all’innovazione. Prime tra tutte, l’esigenza di valorizzare e sfruttare i dati aziendali, strutturati e non; la necessità di offrire alla clientela una customer experience unica ed innovativa attraverso la promozione di canali di relazione; l’urgenza di arricchire il portfolio di competenze sia sul versante operativo che dirigenziale, per riempire il gap oggi presente.

Secondo i CIO intervistati, nel breve periodo, i settori tecnologici più colpiti dal processo di trasformazione digitale, saranno:

  • Advanced Analytics (66,7% delle risposte): i principali investimenti in questo settore riguardano i sistemi di RPA (utilizzati in ambito amministrativo-finanziario); algoritmi di machine learning; costruzione di data lake (tesi alla valorizzazione dei dati aziendali)
  • IT Infrastructure & Cloud (54,2% delle risposte): l’adozione del Cloud Computing, di architetture IaaS e PaaS e di servizi Saas sembra destinata a crescere;
  • Cybersecurity/GDPR (48,6% delle risposte): impiegati per rispondere alle crescenti minacce provenienti dal web;
  • Digital Customer Experience (48,6% delle risposte): la costruzione e l’implementazione della relazione con il cliente, attraverso la predisposizione di nuove forme di gestione della comunicazione, appare oggi condizione necessaria per la fidelizzazione del cliente a cui offrire esperienze di acquisto di prodotti e servizi il più soddisfacente possibile.
  • Modernizzazione applicativa (45,8% delle citazioni): le aziende sono chiamate ad implementare la propria dotazione tecnologica.

I vantaggi

A sostenere con maggior forza la domanda di innovazione, i settori: Marketing e Vendite (citati dal 68% e dal 58% delle aziende) e di Produzione e Logistica (42%). Ad oggi, infatti, la trasformazione digitale, sembra aver inciso in particolar modo: nel rapporto con i clienti (82%) proprio in relazione alla Customer Experience e alla gestione multicanale della relazione; nello sviluppo innovativo dell’offerta (65,3%); nel rapporto con i dipendenti (44%), attraverso l’ottimizzazione dei processi esistenti e i primi esempi di smart working, pratica che in Italia sembra incontrare numerose resistenze. Vantaggi anche sulla gestione della supply chain, rispetto alla condivisione di informazioni e documenti in tempo reale e alla tempestività delle comunicazione con i responsabili della filiera. Positive le influenze su: processi di procurement, politiche di magazzino, time to market e valutazione di partner e fornitori.

Le criticità

Tra i principali ostacoli al processo di trasformazione digitale delle aziende italiane: il change management (secondo il 49% degli intervistati) e le questioni organizzative; la tendenza a non considerare il tema come prioritario (32%);  l’inadeguatezza delle infrastrutture e la mancanza di disponibilità di competenze digitali. Al momento, però, solo il 27% dei partecipanti all’indagine dichiara di aver intrapreso programmi strutturati per colmare i gap esistenti.