Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna ha firmato e inviato a Bruxelles la programmazione italiana del piano React-Eu che assegna risorse supplementari alla politica di coesione per gli anni 2021 e 2022 , in attesa dell’approvazione definitiva.
L’Italia, con 13,5 miliardi su un totale di 47,5, è la titolare della quota più alta dei fondi, ed è tra i primi Paesi ad aver comunicato alla Commissione europea il suo piano per utilizzare i finanziamenti.
L’obiettivo primario è quello di recuperare i divari sociali e territoriali del Mezzogiorno, per cui verranno messi in campo circa due terzi dei finanziamenti.
Il programma di finanziamenti REACT-EU
REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe/Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa) è uno dei più grandi strumenti europei previsti nell’ambito di Next Generation EU, il piano per la ripresa dell’Europa.
Con una dotazione finanziaria di 47,5 miliardi di euro, andrà ad aggiungere fondi supplementari alla Politica di Coesione 2014-2020, nell’attesa che la programmazione dei fondi strutturali europei 2021-2027 diventi pienamente operativa.
I fondi, da spendere entro il 2023, dovranno essere utilizzati per finanziare gli interventi più urgenti e assicurare continuità al sostegno alle imprese, già pesantemente segnate dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria.
La programmazione dei fondi REACT-EU assegnati all’Italia
La voce principale, per un totale di 4 mld, è legata alla decontribuzione dei contratti di lavoro al Sud, seguita dagli interventi verdi e per la sostenibilità (2,6 mld) e dalle misure per l’emergenza Covid e la salute (1,7 mld).
Il piano italiano per il React-Eu prevede interventi ‘automatici’ sulla politica industriale, attraverso i bonus alle imprese per l’assunzione di giovani (340 milioni); il bonus per l’assunzione di donne (126 milioni); il fondo nuove competenze (1,5 miliardi). Su queste voci ci si è impegnati a definire vincoli che consentano al Sud di ottenere quote significative (rispettivamente 40, 126 e 750 milioni) nonostante l’ovvio dislivello del tessuto imprenditoriale.
Tra le novità più significative c’è l’intervento contro la dispersione delle reti idriche, che nel Mezzogiorno raggiunge il 50% (313 milioni); l’incremento del fondo di garanzia per le Pmi del Sud (400 milioni su un totale di 500) e l’attenzione al mondo della scuola: 45 milioni (32 al Sud) per i laboratori verdi e gli orti scolastici nelle primarie e 57 milioni (tutti al Sud) per la filiera degli Istituti Agrari.
In ambito ‘verde‘ arriva il finanziamento del Fondo Nazionale Innovazione con 200 milioni per le nuove imprese nel settore ambientale e 500 milioni (340 al Sud) per lo Smart Grid e l’efficientamento energetico degli edifici pubblici.
Fonte: Ministro per il Sud e la Coesione Territoriale