Le PMI italiane sono digitalmente poco mature. Questa la conclusione del PMI Digital Index 2019, l’indagine di mercato realizzata da GoDaddy: solo il 33% delle aziende italiane ha un sito web; il 32% non lo aggiorna da un anno; il 64% non ha una pagina Facebook. Il deficit digitale è pesante e mina le opportunità di crescita per il business
La presenza sul web è oggi fondamentale per qualsiasi soggetto, sia esso pubblico o privato. In un contesto sempre più ricco di attori e altamente competitivo, essere visibili, riconoscibili e avere un’identità definita, è indispensabile per il business. Eppure, le imprese sembrano guardare al digitale con estrema superficialità, sottovalutando le grandi potenzialità legate ad un utilizzo misurato e strategico del variegato set di strumenti offerti dal web. Lo dimostra il PMI Digital Index 2019, la nuova indagine di mercato stilata da GoDaddy – una società di registrazione di domini Internet e di web hosting al servizio di aziende indipendenti di piccole e medie dimensioni- sul grado di maturità di circa 4.ooo PMI italiane.
La maturità delle 4.000 aziende – distribuite in tutta la Penisola (Nord-ovest: 43%; Nord-est:15%; Centro: 15%; Sud e Isole:15%) – è stata valutata tenendo conto di 120 paramenti relativi ai principali pilastri del mondo digitale, sintetizzabili nelle tre dimensioni:
- Digital Presence Quality: valutazione sugli aspetti più tecnici della presenza sulla rete quali, ad esempio, la struttura del sito web; la strategia SEO; la velocità di carimento; l’ottimizzazione per dispositivi mobili.
- Reputation Index: valutazione sulla relazione tra gli utenti e la popolarità digitale raggiunta da azienda, realizzata tenendo conto di indici come il numero di like alla pagina Facebook; la quantità di ricerche organiche; la presenza di recensioni on-line sull’impresa; i backlink.
- Digital Marketing Index: valutazione sui risultati e sull’efficacia delle iniziative digitali messe in campo dalle aziende attraverso la misurazione di parametri quali la realizzazione di campagne e attività di Digital Advertising; l’aggiornamento costante dei contenuti delle pagine web; l’utilizzo di tool di monitoraggio delle performance.
Nel 2018, il grado di digitalizzazione aggregato risulta pari a 54/100, segno del grosso gap digitale che caratterizza le PMI italiane. Da una lettura dei dati a livello macro, infatti, emergono numerose criticità. Tra le principali evidenze, il basso grado di consapevolezza sulle potenzialità offerte dalle nuove tecnologie e dal web in termini di visibilità, awareness e reputazione, connesso allo scarso impiego di canali di comunicazione e promozione digitali, quali il sito web o i social network. I risultati parlano chiaro:
- solo il 33% delle PMI italiane ha un sito web
- solo il 57% delle aziende italiane possiede alternativamente un sito web o una pagina Facebook
- il 32% delle PMI non aggiorna il proprio sito da più di un anno
- il 64% delle PMI non ha una pagina Facebook
- il 37% delle PMI con un dominio registrato non ha un account Google My Business rivendicato.
Sottovalutata anche l’importanza di insight e informazioni su clienti o potenziali clienti derivanti da azioni di monitoraggio, da far propri per migliorare offerte e servizi, così come le attività di digital advertising, da rivolgere ad una fetta di pubblico specifico per ottimizzare le vendite e consentire al proprio business di evolversi. Basti pensare che:
- il 44 % delle PMI non aggancia il proprio sito ad un servizio di Analytics
- il 30% delle PMI non adatta il proprio sito alla visualizzazione mobile
- solo il 9% delle PMI con un dominio registrato utilizza Google Ads
- soltanto il 5% delle PMI utilizza pubblicità display.
Entrando nel dettaglio delle osservazioni, è possibile avere informazioni anche rispetto alle performance digitali relative ad una specifica area geografica, al settore merceologico o al tipo di fatturazione delle imprese prese in esame.
Maturità digitale per area geografica:
- le PMI del Nord-Ovest presentano un grado di maturità digitale inferiore rispetto al resto d’Italia, nonostante nell’area si conti il più alto numero di imprese
- Marche, Sardegna e Lazio risultano mediamente più digitalizzate
- Abruzzo, Liguria e Piemonte sembrano meno mature
- le province che hanno ottenuto i risultati migliori sono Imperia, Forli-cesena e Rimini
- le province che hanno fatto registrare le performance peggiori sono Rovigo, Cremona e Novara.
- PMI del Sud presentano il livello di Reputation Index più alto
- il Nord è primo per le attività di Digital Marketing.
Maturità digitale per settore merceologico:
- il settore Alberghiero e Ristorazione è il più digitalizzato
- il segmento Mobili si classifica al secondo posto e fa registrare il più alto risultato rispetto al Digital Marketing Index.
- i settori Tessile e Trasporti sono le aree più problematiche, soprattutto in merito al parametro della Digital Presence Quality.
Maturità digitale per fatturato aziendale:
- a maggiori ricavi corrisponde un più alto PMI Digital Index
- le micro e piccole aziende con fatturazione inferiore ai 2 milioni di euro ritengono che investire nella digitalizzazione sia importante ma non prioritario
- le aziende con più di 10 milioni di fatturato, considerano la digitalizzazione un elemento cruciale per la crescita e la promozione del proprio business.