Il rilancio del Sud tra i temi centrali della Legge di bilancio 2021: previste una serie di misure su investimenti, infrastrutture e giovani a sostegno dello sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno e in continuità con il Piano Sud 2030.
Il testo della Manovra 2021 ospita un intero titolo dedicato al Mezzogiorno. Si tratta del Titolo IV “Sud e Coesione territoriale”, contente tutte le azioni e gli strumenti pensati per incentivare l’economia del Mezzogiorno e favorire gli obiettivi di sviluppo, coesione e competitività.
Le misure rivolte al Mezzogiorno si muovono attorno a tre diverse linee strategiche:
- Misure fiscali per il lavoro: decontribuzione Sud estesa fino al 2029; incentivo occupazione giovani potenziato al Sud.
- Rilancio degli investimenti privati: rinnovo del credito d’imposta investimenti Sud; potenziamento e proroga per il credito d’imposta per R&S nel Mezzogiorno; ecosistemi dell’innovazione.
- Investimenti pubblici: nuovo Fondo Sviluppo e Coesione 2021-27; rigenerazione amministrativa prevista dal Piano Sud 2030, attraverso l’assunzione di giovani; semplificazione della Strategia nazionale per le Aree interne; fondi a sostegno dei Comuni marginali.
Decontribuzione Sud
Lo sgravio dei contributi previdenziali a carico del datore di lavoro viene esteso fino al 2029. La misura è rivolta a tutte le assunzioni nel settore privato, con esclusione di quello agricolo e del lavoro domestico. La riduzione è del 30% fino al 2025; del 20% nel 2026-27 e del 10% nel 2028-2029.
L’intervento interesserà circa 500.000 imprese e 3 milioni di lavoratori dipendenti. Le imprese beneficeranno di una riduzione del costo del lavoro complessivo medio per dipendente pari al 7,5%.
La decontribuzione Sud accompagnerà il rilancio degli investimenti pubblici e privati del Piano Sud 2030 per potenziarne gli effetti sull’occupazione.
Incentivo occupazione giovani
L’incentivo nazionale previsto dalla Legge di Bilancio per l’assunzione di giovani è potenziato per le Regioni del Mezzogiorno
Le assunzioni di giovani under 36 che avverranno entro il 2022 al Sud, avranno uno sgravio contributivo del 100% nel limite di 6mila euro l’anno per i primi quattro anni. Nel resto d’Italia, la misura ha una validità di tre anni.
Credito d’imposta investimenti Sud
Con uno stanziamento di più di 1 miliardo di euro, il Bonus Sud – credito di imposta per gli investimenti in beni strumentali nel Mezzogiorno – viene esteso fino al 2022. L’obiettivo è quello di sostenere gli investimenti privati e l’acquisto di macchinari, impianti, attrezzature destinate a strutture produttive in Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e nelle zone assistite di Molise e Abbruzzo, nel tentativo di colmare il gap di innovazione fatto registrare dalle industrie meridionali rispetto a quelle del Centro – Nord.
Attualmente il bonus investimenti Sud prevede un credito d’imposta, per gli acquisti effettuati dal 1° gennaio 2016 al 31 dicembre 2020, pari a:
- 45% per le piccole imprese
- 35% per le medie imprese
- 25% per le imprese più grandi
Tali aliquote dovrebbero essere riconfermate fino al 31 dicembre 2022.
Credito d’imposta per R&S
Previsti il potenziamento e la proroga del credito d’imposta per gli investimenti nelle attività di r&S per il periodo 2021-2020 nelle regioni del Mezzogiorno. La misura include anche i progetti in materia di Covid19.
L’intervento è potenziato dal 12 al 25% per le grandi imprese, dal 12 al 35% per le medie imprese e dal 12 al 45% per le piccole imprese. L’obiettivo è quello di favorire lo sviluppo tecnologico delle imprese e la domanda di occupazione qualificata del Mezzogiorno.
Ecosistemi dell’innovazione
Prevista la costituzione di ecosistemi dell’innovazione per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia La misura verrà realizzata attraverso la riqualificazione o la creazione di strutture materiali e immateriali per lo svolgimento di attività di formazione, ricerca multidisciplinare e creazione di imprese, da svolgere in collaborazione con università, enti di ricerca, imprese, pubbliche amministrazioni e organizzazioni del Terzo settore.
In programma, attività di supporto quali: formazione avanzata; laboratori di ricerca con imprese, università e centri di ricerca congiunti con imprese, università e enti di ricerca; spin off, startup e incubatori di imprese.
La misura prevede l’assegnazione al MIUR di 50 milioni di euro negli anni 2021, 2022, 2023, a valere sul Fondo Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027. Il finanziamento potrà essere integrato con risorse provenienti dalla programmazione comunitaria 2021-2027, e dalle risorse del Recovery fund assegnate all’Italia.
Fondo sviluppo e coesione 2021-2027
La Legge di Bilancio finanzia il Fondo Sviluppo e Coesione per il ciclo di programmazione 2021-2027, confermando che il Fondo avrà una dotazione di oltre 73 miliardi (lo 0,6% del PIL annuo).
La Legge di Bilancio 2021 dispone un primo stanziamento di 50 miliardi di euro che, a differenza del ciclo precedente, sono a disposizione già nei primi anni (4 mld 2021, 5 mld 2022-27, 6 mld 2029).
Queste risorse sono destinate principalmente al Sud: si applica infatti la regola che prevede che l’80% sia destinato alle Regioni del Mezzogiorno.
Rigenerazione amministrativa
Entro il 2023, è prevista l’assunzione do 2.800 giovani con profili oggi mancanti nella PA attraverso i fondi strutturali europei. L’obiettivo è quello di riportare nel settore pubblico, figure fino a oggi esternalizzare, e la cui mancanza ha indebolito ulteriormente la capacità progettuale e amministrativa delle Amministrazione. Il reclutamento avverrà mediante concorsi pubblici per titoli ed esami, organizzati nel dipartimento della Funzione Pubblica.
Rilancio delle Aree interne
Prevista l’introduzione di semplificazioni nell’ambito dell’attuazione della Strategia Nazionale per le Aree interne a sostegno della competitività territoriale sostenibile, finalizzata a contrastare il declino demografico delle aree interne, attraverso la creazione di nuovi possibilità di reddito, la garanzia di accessibilità a servizi essenziali e il miglioramento della manutenzione territoriali.
Fondo a sostegno dei Comuni marginali
Previsto lo stanziamento di 90 milioni di euro in tre anni (che si aggiungono ai 300 milioni già stanziati per le aree interne nella precedente Legge di Bilancio e nei decreti Covid), a sostegno dei Comuni marginali. L’obiettivo è quello di combattere lo spopolamento favorendo il reinsediamento e di sostenere le attività economiche, artigianali e commerciali.