Secondo la nota Istat sull’andamento dell’economia italiana, il PIL è rimasto invariato rispetto al trimestre precedente. In calo il tasso di occupazione, le esportazioni dei beni di consumo e la produzione manufatturiera e industriale. In crescita l’indice dei prezzi al consumo anche se più lento rispetto alla media euro.
Produzione industriale
La produzione manufatturiera e la produzione industriale hanno presentato un rallentamento rispettivamente dello 0,4% e dello 0,6%.
Nonostante l’aumento di settembre, la variazione congiunturale della produzione di beni intermedi e strumentali è rimasta negativa (-2% e -1,1%).
La produzione dei beni di consumo è diminuita dell’1%.
Il settore energetico è stato l’unico a registrare un aumento rispetto al trimestre precedente (+2%).
Rispetto a luglio l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni è diminuito dell’1,8%.
Mercato del lavoro
A settembre il tasso di occupazione è sceso rispetto ad agosto (62,1%).
Il tasso di disoccupazione è risultato stabile al 6,1%, mentre, quello giovanile in crescita (+0,3 punti) raggiungendo una percentuale del 18,3%. Rispetto ad agosto, il tasso di inattività è aumentato di 0,2 punti raggiungendo il 33,7%.
Le retribuzioni contrattuali orarie sono aumentate del 3,7% rispetto a settembre 2023 con percentuali superiori per i dipendenti dell’industria (4,6%) e dei servizi privati (4,1%).
Commercio estero
Nei primi 8 mesi del 2024 le esportazioni di beni sono diminuite dello 0,6% rispetto allo stesso periodo del 2023 sottolineando un calo del 2,6% in volume e dell’1,9% in valore delle vendite verso i mercati Ue.
Sono risultate in crescita dello 0,8% le vendite verso i Paesi al di fuori dell’Unione europea.
Prezzi
Sono aumentati i prezzi dei beni alimentari (dall’ 1,1% a settembre al 2,4% a ottobre).
A settembre i prezzi dei beni energetici sono diminuiti dell’8,7%, mentre, a ottobre del 9,1%.
I prezzi dei beni energetici non regolamentati hanno subito una riduzione dell’11% a settembre e del 10,2% a ottobre mentre quelli dei beni energetici regolamentati sono passati dal 14,3% ad agosto al 2% a ottobre.
Anche i prezzi del carrello della spesa sono aumentati dell’1% a settembre e del 2,2% a ottobre.
È peggiorata da parte delle famiglie la fiducia riguardo il calo dell’inflazione nei prossimi 12 mesi.
Nel settore delle costruzioni, le percentuali delle imprese che hanno pensato di mantenere i prezzi invariati sono aumentate (dal 92,1% al 92,9%), mentre, sono diminuite nel settore manifatturiero (dall’86,8% a settembre all’86,5% a ottobre).
Nel settore dei servizi sono aumentati i fornitori che hanno preso in considerazione una diminuzione dei prezzi (dal 3,6% a settembre al 7,4% a ottobre), ed è diminuita la quota di coloro che hanno pensato di mantenerli stabili (dall’89,3% all’85,5%).
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