16 Settembre 2024

Istat, economia italiana: crescita moderata del PIL e produzione industriale in calo

Secondo la nota Istat sull’andamento dell’economia italiana nel secondo trimestre del 2024, la crescita del PIL è stata agevolata dagli investimenti e dalle scorte. Continua la tendenza negativa della produzione industriale ma cresce il numero di occupati.

Nel secondo trimestre del 2024 il PIL italiano è aumentato dello 0,2% rispetto al trimestre precedente. La tendenza positiva è stata favorita dagli investimenti con un incremento su base congiunturale dello 0,3% e dalle scorte con un aumento di 0,4 punti percentuali. C’è stata però una diminuzione della domanda estera (-0,3 punti percentuali) a causa del calo delle esportazioni e delle importazioni di beni e servizi (rispettivamente -1,5% e -0,6%).

L’inflazione è aumentata raggiungendo l’1,3% a luglio e l’1,1% ad agosto. I prezzi dei beni sono diminuiti dello 0,5%, mentre i prezzi dei servizi hanno raggiunto un aumento del 3,2%. Nonostante ciò, l’inflazione in Italia continua ad essere inferiore rispetto alla media euro.

Occupazione

È cresciuto il numero di occupati, raggiungendo a luglio un numero superiore a 24 milioni. L’aumento ha coinvolto persone di tutte le fasce d’età tranne i 25-34enni.

Il tasso d’occupazione ha raggiunto il 62,3% aumentando di 0,1 punti percentuali rispetto a giugno. Il tasso di disoccupazione giovanile a luglio è diminuito di 0,6 punti raggiungendo il 20,8%.

Produzione industriale e settori produttivi

La tendenza negativa della produzione industriale iniziata nel 2022 continua; a luglio, infatti, è diminuita dello 0,9% raggiungendo -3,2% rispetto a luglio 2023.

Tutti i beni hanno subito una flessione tranne l’energia che ha avuto un aumento del 2,3%.

Da maggio 2022 a luglio 2024 i settori produttivi hanno subito un decremento del 6,7%. I settori più colpiti sono stati: tessile, abbigliamento e pelli (-25%) e legno (-20,7%).

Hanno mostrato invece una crescita i settori di fabbricazione di prodotti farmaceutici e tecnologici (rispettivamente +5,6% e 1,4%).

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