8 Novembre 2019

EUIPO: la proprietà intellettuale e gli impatti sulle PMI, il rapporto 2019

I diritti di proprietà intellettuale apportano numerosi benefici alle PMI che ne sono titolari. È quanto emerge dall’ultimo report realizzato dall’EUIPO (Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale) su proprietà intellettuale e PMI. Migliore reputazione, maggiore credibilità, incremento del fatturato e aumento delle prospettive di espansione sul mercato: questi i principali vantaggi.

Piccole e medie imprese dal buon stato di salute sono condizione fondamentale per un’economia forte. È a loro che si deve il 57% del valore aggiunto dell’UE e sono loro ad ospitare i due terzi degli occupati. L’esistenza di strumenti pensati per la loro tutela è fondamentale per la crescita economica intelligente e sostenibile del Paese. La proprietà intellettuale contribuisce alla loro protezione e crescita mettendo al riparo le loro risorse aziendali e aiutandole a trarne vantaggio competitivo.

Lo sa bene il 54% delle PMI titolari di diritti di proprietà intellettuale (DPR) secondo cui la registrazione di brevetti, marchi, disegni e modelli ha avuto impatti fortemente positivi sulle propria attività. È quanto emerge dal “Intellectual property SME scoreboard 2019“, l’indagine su proprietà intellettuale e PMI condotta dall’EUIPO – Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale.

Tra i principali vantaggi indicati dalle PMI che hanno investito nella tutela dei diritti di proprietà intellettuale, si elencano: una migliore reputazione e credibilità, l’incremento del fatturato, maggiori prospettive di espansione sul mercato.

  • PI e innovazione

La capacità di innovare è oggi condizione chiave per la crescita del tessuto imprenditoriale nazionale ed europeo. Più della metà delle PMI UE (58%) si considera innovativa. Lo studio citato mette in evidenza una stretta correlazione tra proprietà intellettuale e innovazione. Le probabilità di essere innovativi sono maggiori per i proprietari di DPI: lo è il 73% contro il 42% dei non proprietari. L’innovazione tocca, in particolar modo, lo sviluppo di nuovi prodotti. Ad innovare in modo più deciso rispetto a questo ambito sono, per il 63%, titolari di DPI. La percentuale dei non proprietari risulta essere meno della metà(31%).

Figura.1 – Proporzione di proprietari DPI che hanno innovato in qualche area di business dal 2016-2019
roportion of IPR that have innovated in any area of business in the past 3 years (g1)
Fonte: Intellectual property SME scoreboard 2019

Tra i proprietari, si registra, inoltre, il doppio delle probabilità di lavorare con altre organizzazioni. Con una percentuale di collaborazione del 32%, le università e il mondo accademico risulta essere il partner principale per le piccole  e medie imprese proprietarie . I non titolari preferiscono, invece, la collaborazione con le grandi imprese.

Figura.2 – Tipo di partners dei proprietari di DPI per dimensione aziendale
Fonte: Intellectual property SME scoreboard 2019
  • Perché diventare proprietario di DPI

Numerose le ragioni che spingono le PMI a registrare i diritti di proprietà intellettuale, sul podio:

  1. impedire alle aziende concorrenti di copiare (59%)
  2. aumentare la certezza del diritto (58%)
  3. migliorare l’immagine e il valore dell’impresa (36%) 
Figura.3 – Ragioni principali della registrazione di DPI per dimensione aziendale
Fonte: Intellectual property SME scoreboard 2019

Secondo l’indagine, il 61% delle PMI prenderebbe in considerazione la protezione della proprietà intellettuale se possedesse maggiori informazioni in merito. La limitata conoscenza sul tema e sui potenziali vantaggi offerti si classifica come uno dei principali ostacoli alla diffusione delle registrazioni. A dare questa motivazione è, infatti, il 38% dei non proprietari. Le fonti di informazione da cui attingere non mancano, ma sono poco conosciute dalle imprese. Tra le più utilizzate: internet (55%), Camere di commercio (23%) e consulenti legali(22%).

Tra le ragioni dei non proprietari, anche l’espressa volontà delle PMI di rendere liberamente disponibili le loro innovazioni a chiunque abbia intenzione di farne uso (21%).

  • Gli impatti: 

Il 54% dei proprietari di DPI è concorde sui benefici apportati dalla Proprietà intellettuale alla propria attività. Il 32% ritiene che la registrazione non abbia avuto alcuna conseguenza, il 12% si dichiara non sicuro sulla natura degli effetti e solo l’1% considera l’impatto negativo.

Tra i principali vantaggi generati dalla registrazione della PI si segnalano:

  1. migliore reputazione (52%)
  2. incremento del fatturato (39%)
  3. maggiori possibilità  di accesso ed espansione su nuovi mercati (37%)
  4. più opportunità di collaborazione con altre imprese (17%)
  5. crescita dell’occupazione (15%)
  6. incremento della redditività (12%).

Apprezzabili anche i benefici connessi al rafforzamento delle prospettive commerciali a lungo termine (11%).

Figura.4 – Impatti positivi per i proprietari di IP
Fonte: Intellectual property SME scoreboard 2019
  • I problemi

Numerose, ancora, le PMI che guardano alla registrazione di PI non tanto come un vantaggioso investimento ma come un costo. Il problema principale è l’accesso agli investimenti: stando all’indagine, infatti, solo il 21% di imprese titolari di DPI dispone di una valutazione professionale dei propri beni, e solo il 13% ha tentato di ottenere finanziamenti utilizzando i propri diritti di PI.