3 Settembre 2021

Economia e lavoro: tra disoccupazione e spopolamento, il Mezzogiorno perde i suoi giovani

I giovani meridionali continuano a emigrare in cerca di prospettive di lavoro migliori. Burocrazia, micro-illegalità diffusa, carenze infrastrutturali e minore qualità del capitale umano costringono il Sud ad un divario territoriale sempre più ampio, con condizioni economiche e sociali di vita precarie e un conseguente spopolamento. È quanto emerge dall’analisi “Economia e occupazione al Sud dal 1995 ad oggi” condotta da Confcommercio.

Negli ultimi 25 anni, la riduzione degli occupati, come conseguenza della perdita di popolazione (soprattutto giovanile, -1,6 milioni), e i deficit di lungo corso hanno determinato un continuo e progressivo calo del Pil prodotto dal Sud ampliando ulteriormente i divari con le altre aree del Paese.

È la fotografia scattata dall’Ufficio Studi Confcommercio nell’analisi “Economia e occupazione al Sud dal 1995 ad oggi“.

Negli ultimi 15 anni, il peso percentuale della ricchezza prodotta dal Mezzogiorno sul totale Italia si è ridotto passando da poco più del 24% al 22%, mentre il Pil pro capite è sempre rimasto intorno alla metà di quello del Nord e nel 2020 è risultato pari a 18.200 euro contro 34.300 euro nel Nord-Ovest e 32.900 euro nel Nord-Est.

Tuttavia, nel 2020, l’impatto della crisi da Covid-19 al Sud è stato più contenuto rispetto alle altre aree del Paese che hanno patito maggiormente il blocco delle attività produttive durante la pandemia (Pil -8,4% contro il -9,1% al Nord rispetto al 2019).

La fragilità dell’economia meridionale emerge anche dalle dinamiche del mercato del lavoro che, tra il 1995 e il 2019, ha registrato una crescita dell’occupazione 4 volte inferiore alla media nazionale (4,1% contro il 16,4%), con distanze ancora maggiori rispetto alle regioni del Centro e del Nord.

Nemmeno la particolare vocazione turistica delle regioni meridionali sembrerebbe essere di aiuto a spingere l’economia di quest’area, visto che, anche rispetto a un un anno “normale” come il 2019, i consumi dei turisti stranieri al Sud sono risultati molto inferiori di quanto speso nelle regioni del Centro e del Nord-Est.

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Fonte: Ufficio Studi Confcommercio