Si sblocca il fondo da 4,6 miliardi per ridurre il gap infrastrutturale. Risorse per aiutare i piccoli Comuni a reperire progetti. “Resto al Sud” esteso alle isole minori. Questi, alcuni dei provvedimenti contenuti nel nuovo Dl Infrastrutture.
Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto-legge su investimenti e sicurezza delle infrastrutture. Tante le novità contenute nel provvedimento, comprese alcune norme a favore del Sud e delle Aree interne.
Perequazione infrastrutturale: tempi certi per il fondo da 4,6 miliardi
L’utilizzo del Fondo perequativo infrastrutturale – pari a 4,6 miliardi di euro da utilizzare tra il 2022 e il 2033 e riservato a colmare il divario di infrastrutture tra le aree del Paese, in particolare nel Mezzogiorno – è rimasto finora bloccato dalla difficoltà a procedere concretamente con la ricognizione delle opere esistenti e, quindi, con la definizione del gap da recuperare.
Ora, il decreto ‘Infrastrutture’ individua scadenze più definite e tappe più chiare per sbloccare l’utilizzo delle risorse.
- Il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibile (sentite le amministrazioni competenti e le strutture tecniche del ministro per il Sud e la Coesione territoriale) dovrà effettuare la ricognizione delle infrastrutture di competenza statale entro il 30 novembre 2021. Per le altre questo compito spetterà agli enti territoriali e ai soggetti pubblici e privati competenti, anche con il supporto dell’Agenzia per la Coesione territoriale (da completare con un documento della Conferenza Stato-Regioni entro il 31 dicembre 2021).
- Entro il 31 marzo 2022 un DPCM stabilisce i criteri di priorità e le azioni da compiere per recuperare il divario infrastrutturale individuato con la precedente ricognizione e assegna ai Ministeri competenti le quote di finanziamento.
- Entro 30 giorni dal DPCM, i Ministeri redigono un Piano di intervento (previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni, che se non raggiunta può essere superata in Consiglio dei Ministri) e possono far partire i lavori.
Un Fondo per i concorsi di progettazione e idee nei piccoli Comuni del Sud e delle aree interne
I Comuni fino a 30mila abitanti del Sud e delle aree interne (circa 4.600 in totale) avranno a disposizione le risorse per indire concorsi ai quali invitare ingegneri, architetti o progettisti per acquisire progetti in ambito urbanistico e di innovazione sociale.
In questo modo, potranno prepararsi al meglio per partecipare ai bandi finanziati con le risorse del PNRR, dei Fondi strutturali europei e del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione.
Il Fondo prevede una dotazione di oltre 123 milioni di euro, che garantirà un finanziamento fino a 5.000 euro per ciascun concorso promosso dai Comuni fino a mille abitanti e fino a 10.000 euro per ciascun concorso di quelli fino a 30mila abitanti. Una quota del 5% è riservata come meccanismo premiale per i concorsi indetti da unioni di Comuni.
I progetti vincitori dei concorsi potranno inoltre accedere a una ‘corsia preferenziale’ per il finanziamento nell’ambito delle politiche di coesione.
Estensione di “Resto al Sud” alle isole minori
L’incentivo ‘Resto al Sud‘, attualmente previsto per le imprese e i liberi professionisti del Mezzogiorno e dei Comuni del Centro Italia colpiti dal sisma del 2016-2017, è esteso anche ai Comuni delle isole minori del Centro-Nord.
Si tratta, nel dettaglio, di: Campo nell’Elba, Capoliveri, Capraia, Giglio, Marciana, Marciana Marina, Ponza, Porto Azzurro, Portoferraio, Portovenere, Rio, Ventotene.
Cabina di regia sull’edilizia scolastica
Il ministro per il Sud e la Coesione territoriale entrerà a far parte della Cabina di regia che monitora lo stato di realizzazione dei progetti di costruzione, ristrutturazione e riqualificazione di edifici comunali destinati ad asili nido e scuole dell’infanzia. In questo modo, potrà vigilare sul riparto delle risorse assegnate tramite i bandi, così da garantire un riparto equo a tutela dei territori più svantaggiati, presenti soprattutto al Sud.
Fonte: Ministro per il Sud e la Coesione territoriale