La crisi ha rappresentato per le PMI una spinta obbligata verso la digitalizzazione, fondamentale sia per portare avanti l’operatività aziendale che per sostenere i fatturati in forte contrazione. Tuttavia, la digital trasformation delle PMI rimane limitata a specifici servizi e strumenti operativi, faticando a decollare verso una revisione strategica dei processi. Questi alcuni dei risultati dell’analisi dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI del Politecnico di Milano.
La digitalizzazione delle PMI durante la pandemia
Sul comparto delle PMI, pilastro del tessuto imprenditoriale italiano, la congiuntura economica negativa conseguente alla crisi ha avuto un impatto rilevante, con effetti di lungo periodo ancora incerti. La crisi ha rappresentato per le PMI una spinta obbligata verso quegli strumenti digitali che aiutassero da un lato a portare avanti l’operatività aziendale e, dall’altro, a sostenere i fatturati in forte contrazione.
Questo quanto emerge dai risultati della survey realizzata in collaborazione con Capterra e presentati in occasione del convegno “Obiettivo innovazione digitale: il Next Gen EU per trasformare le PMI italiane” della prima edizione dell’Osservatorio Innovazione Digitale nelle PMI.
Le PMI che fanno eCommerce, storicamente in ritardo rispetto alle grandi imprese e alle controparti europee, sono cresciute di oltre il 50% rispetto al periodo pre-COVID: tale aumento è imputabile prevalentemente ad una maggiore presenza su piattaforme eCommerce di terze parti, cui le PMI si sono rivolte per riuscire a raggiungere nuove fette di clienti durante i periodi di chiusura forzata dei canali fisici. Per 4 PMI su 10, infatti, l’eCommerce sarà una priorità di investimento per il 2021.
Il ricorso al lavoro da remoto, le pratiche di rotazione dei turni dei dipendenti e le esigenze di distanziamento sociale hanno portato ad un incremento di adozione di soluzioni digitali per lo scambio di dati e informazioni aziendali. Da un lato 9 PMI su 10 gestiscono in maniera elettronica almeno una parte dei propri documenti aziendali, quali documenti di trasporto o conferme d’ordine. Dall’altro, si è registrato un forte aumento dei servizi in Cloud, fruiti dal 69% delle PMI, dovuto principalmente ad un maggiore utilizzo dei servizi software di base, e in minor parte a investimenti infrastrutturali in Cloud.
Ostacoli e criticità per la trasformazione digitale nelle PMI
Tuttavia la trasformazione digitale delle PMI rimane limitata a specifici servizi e strumenti operativi, faticando a decollare verso una revisione strategica dei processi. La situazione risulta ancora critica sia dal punto di vista culturale e di competenze sia da quello tecnologico. “Solo il 21% delle PMI ritiene di essere molto avanti o a buon punto del percorso di trasformazione digitale; un ulteriore 36% afferma di stare puntando maggiormente sul digitale anche in risposta alla crisi da COVID-19. Rimane di contro una buona parte di imprese (43%) che continua a mostrare delle resistenze legate ai costi troppo alti (15%) e all’idea che il digitale sia marginale per il proprio settore di attività (27%)”.
A mancare è in primo luogo il know-how: il 42% delle PMI dichiara di possedere competenze digitali basse (17%) o distribuite in maniera non omogenea tra il personale aziendale (25%), che rendono difficile l’implementazione e l’utilizzo diffuso di nuove tecnologie.
L’accessibilità dei dati e delle informazioni al di fuori degli edifici aziendali, raggiunta completamente da solo il 3% delle PMI, rimane ancora un obiettivo lontano da conseguire. Nella maggior parte dei casi, infatti, l’accesso è consentito esclusivamente (18%) o prevalentemente (53%) presso la sede.
In termini di piattaforme, solo il 36% delle PMI è dotato di un ERP aziendale che integri le viste derivanti dai diversi processi, con un preoccupante 33% che invece non conosce la tecnologia o non ne prevede l’introduzione. Se è vero poi che si rileva un crescente interesse verso la sicurezza informatica e l’analisi dei dati, non è diffuso un approccio consapevole a questi temi: ad esempio, solo il 37% delle PMI utilizza soluzioni avanzate di security e solo il 12% ha svolto progettualità che sfruttano i big data.
Fonte: Osservatori Digital Innovation Polimi