È online la nota “L’impatto della pandemia di COVID-19 sull’economia italiana: scenari illustrativi” sull’andamento dell’attività economica del Paese nel biennio 2020-21, a cura dei ricercatori della Banca d’Italia. Elevata l’incertezza nelle diverse ipotesi esplorate: tra -6 e -15 punti percentuali per la caduta di quest’anno e tra 2 e 13 punti per la ripresa nel prossimo.
La pandemia Covid-19 ha stravolto lo scenario economico dell’intero globo, esercitando effetti drammaticamente negativi su tutti i Paesi colpiti, Italia inclusa. I tempi e l’intensità della ripresa dell’attività economica del Paese dipenderanno da molteplici elementi. Ad incidere sul futuro saranno, in particolar modo, l’evoluzione della pandemia, l’andamento dell’economia globale, gli effetti sulla fiducia e sulle decisioni di spesa dei cittadini e sulla propensione all’investimento da parte delle imprese e, non da ultimo, l’efficacia delle misure di sostegno messe in campo dalle politiche economiche.
Un tentativo di prefigurare gli scenari futuri arriva dai ricercatori della Banca d’Italia nella nota “L’impatto della pandemia di COVID-19 sull’economia italiana: scenari illustrativi” relativa all’andamento dell’attività economica del Paese nel biennio 2020-2021.
Il documento è teso ad illustrare diverse previsioni sul quadro macroeconomico del Paese, basate sulla valutazione dell’impatto di ipotesi epidemiologiche ed economiche alternative. “Il ventaglio delle valutazioni formulate dagli osservatori per la crescita in Italia nel 2020 e nel 2021 è eccezionalmente ampio: tra -6 e -15 punti percentuali per la caduta di quest’anno e tra 2 e 13 punti per la ripresa nel prossimo. Un’incertezza altrettanto elevata si applica agli altri paesi dell’area dell’euro“.
“In uno scenario centrale – si legge nella nota – si può ipotizzare che l’allentamento delle misure di contenimento avviato in maggio prosegua gradualmente, e con esso l’attenuazione delle loro ripercussioni economiche, e che gli effetti della pandemia rimangano nel complesso sotto controllo nei prossimi trimestri – in Italia, nei paesi europei nostri partner commerciali e a livello globale -, consentendo l’uscita dalla recessione e l’avvio della ripresa in tempi relativamente rapidi”.
“In questo scenario, in particolare, si può ipotizzare che la quota di attività produttive interessate da provvedimenti di sospensione, che era pari a circa un terzo del valore aggiunto in aprile, scenda intorno al 10% in maggio e diminuisca ulteriormente in giugno, e che a ciò segua un recupero dell’attività relativamente rapido nella seconda metà dell’anno; si ipotizza inoltre che: il commercio mondiale si contragga del 12% nell’anno, in linea con le stime dei principali previsori, con una ripresa parziale nel 2021; gli arrivi di turisti stranieri rimangano pressoché nulli nella parte
restante dell’anno e recuperino gradualmente nel 2021″.
Sotto queste ipotesi, il PIL in Italia cadrebbe del 9,0% nella media di quest’anno per poi espandersi del 4,8% nel 2021.
A contribuire a questo andamento, non solo il crollo della domanda estera e dei flussi turistici internazionali, ma anche e soprattutto la forte caduta della domanda interna conseguente alla sospensione della gran parte delle attività economiche nonché le ripercussioni della crisi sull’occupazione e sui redditi delle famiglie.
L’ipotesi che l’epidemia si protragga portando ad effetti negativi dalla pià ampia portata, conduce a uno scenario più severo, in cui le previsioni diventano ancora più pessimistiche: il PIL potrebbe ridursi del 12% e la ripresa sarebbe più graduale nel 2021.
“Banca d’Italia: l’impatto della pandemia di Covid-19 sull’economia italiana: scenari illustrativi”